BIRRIFICIO ALTAVIA

«La società è nata nel 2015, la produzione è iniziata nell’estate del 2016. Nel 2019 posso dire che i messaggi che volevamo comunicare aprendo l’Altavia stanno passando – spiega Giorgio Masio, che ha vinto il primo premio dopo aver partecipato nel 2014 al primo campus ReStartApp di Fondazione Garrone – sappiamo di dover ancora lavorare tantissimo In questo primo triennio ci siamo concentrati molto sulla produzione, com’è naturale dovendo seguire il processo “dal seme al boccale”, con una serie di variabili infinite e sulla ricerca di terreni liberi da poter affittare. I cinque ettari a orzo sono divisi in 6 parcelle, alcune anche nei primi Comuni piemontesi della Val Bormida, a pochi chilometri da Sassello. «Esiste, come in tutte le aree interne, un problema di estrema frammentazione catastale» sottolinea Masio, ingegnere, che a Badani – la frazione dove ha sede il birrificio – passava tutte le estati, arrivando da Savona. «Qui è nata mia madre, mentre papà è di Stella (il primo Comune che s’incontra scendendo verso la costa). C’è appena mezz’ora di strada, ma è un mondo completamente diverso – racconta -. Ho scelto di tornare in questo territorio, che ritengo molto più interessante della costa ligure. L’Altavia è stato il primo agribirrificio in Liguria, ed è ancora l’unico».

 

Giorgio Masio era uno studente lavoratore, impiegato in uno studio di progettazione. Nel 2014 si è licenziato e nello stesso giorno ha visto la locandina del primo campus ReStartApp alla Fondazione CIMA, dove frequentava il corso di laurea. La Fondazione è uno dei partner di Fondazione Garrone. «Avevo già l’idea di provare a fare qualcosa nel mondo della birra, una passione condivisa con gli amici come Emanuele e Marco. Il campus è stato fondamentale per sviluppare un approccio all’impresa: sono arrivato con un progetto diverso, più filosofico. Avrei voluto aprire il mio birrificio in un paesino abbandonato, un borgo più vicino al mare. Ma lì non c’è la fogna, non c’è acqua corrente, né elettricità, come avrei potuto portare un fermentatore? Il campus ReStartApp mi ha aiutato a dar concretezza all’idea.

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