LIBERI E SELVAGGI

NOME: Martina Romualdi
AZIENDA: Liberi e Selvaggi
INDIRIZZO: Via Padre Pietro Leoni 24, Forlì-Cesena
SITO WEB:  liberieselvaggi.com
CAMPUS: ReStartApp
Data di pubblicazione: 8 giugno 2023

Nel progetto selezionato da Fondazione Edoardo Garrone, Martina aveva descritto «il sogno di Magia», la sua cavalla: un po’ di terra da condividere con i bambini attraverso il metodo Cavalgiocare e il b&b Luna e Stelle che diventa luogo d’incontro e centro culturale”

Martina Romualdi

Sid il biondo, un cavallo adulto e possente, trotterella nel recinto. Viola, una bambina di quasi sette anni, è seduta sul suo dorso e Martina l’aiuta a voltarsi con un movimento lento. Poi la invita a stendersi e ad abbracciare la groppa, ad accarezzare il cavallo, entrando in relazione con lui.

A Premilcuore (FC), sull’Appennino romagnolo, Martina Romualdi ha trovato il modo di legare la sua grande passione per l’equitazione ai più piccoli, in un’ottica non competitiva. Quello che fa è «educare al fascino del cavallo con il gioco e il movimento»: è un’operatrice Cavalgiocare, un’associazione con sede a Sovicille, nel senese, che ha sviluppato un metodo basato su alcuni principi, tra cui l’esigenza di garantire un rapporto sereno e rispettoso tra uomini e tra questi ed i cavalli e un sistema di insegnamento e addestramento basato sull’apprendimento attraverso giochi che sviluppano abilità mentali, emozionali, fisiche dei bambini, degli adulti e dei cavalli, e fondato sul rispetto del benessere animale.

«Sono insegnante di equitazione da quando avevo 19 anni e a 20 ho scoperto il metodo Cavalgiocare, per avvicinare i bambini al mondo del cavallo» racconta Martina. A 5 anni ha imparato a cavalcare: una passione nata grazie al vicino di casa, un vetturino, un uomo – spiega – «che andava nei boschi a recuperare la legna con la sua carovana e teneva cavalli e muli in un pascolo dietro la sua abitazione. Quando lo vedevo rientrare, salivo col basto e la legna su questi animali, grandi e docili». La passione è alimentata dalla mamma: «A diciotto mia mamma mi ha regalato un cavallo: ci eravamo appena trasferiti in questo casolare e quel dono mi ha cambiato la vita» dice Martina. 

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