APPENNINI FOR ALL

NOME: Mirko Cipollone
AZIENDA:  Appennini for All
INDIRIZZO: via San Sebastiano 41, Cese di Avezzano (AQ)
SITO WEB:  appenniniforall.com
MAIL:  info@appenniniforall.com
CAMPUS: ReStartApp 2020
Data di pubblicazione: 24 novembre 2022

La difficoltà più grande che vivo è quella di far capire a chi incontro che la mia non è un’associazione, ma un tour operator. Che il mio è un lavoro. La differenza è che io posso organizzare queste passeggiate in modo continuativo e professionale, investendo tempo nei sopralluoghi, riconoscendo il lavoro dei “conducenti” con una retribuzione”

Mirko Cipollone

Arrivati in cima al Monte Salviano, David è stremato dalla fatica, ma entusiasta. «Per me la joelette è uno stile di vita, quando sto quassù sono felice per la mia situazione. La sento come una seconda pelle: è uno strumento empatico e importante, può far sì che la smettano di dire che le persone con disabilità “non possono”» dice. E sottintende un lungo elenco di cose che non possono, ad esempio andare in montagna, fare un trekking o camminare con gli amici in riva al mare o lungo un fiume. «David si sente un po’ il mio socio» racconta Mirko Cipollone, il giovane imprenditore che ha messo a disposizione la joelette per questa passeggiata accompagnata da musica e parole, organizzata da tre associazioni della Marsica, Ethnobrain, Mapuche e Piccole Biblioteca Marsicana. Nell’agosto del 2021, dopo aver partecipato al campus ReStartApp 2020 e aver vinto il primo premio, Mirko -che è originario di Cese dei Marsi (Aq), ai piedi della Riserva del Monte Salviano- ha fondato Appennini for All, il primo tour operator in Italia focalizzato sul turismo ambientale accessibile.

L’affermazione di David non è priva di fondamento: «Nel 2013 -spiega- ho visto per la prima volta una joelette, che è una carrozzella da fuori strada a ruota unica e oggi rappresenta l’ausilio che utilizzo per le persone con disabilità motoria, e ho conosciuto David: lui è di Avezzano (Aq). Nell’ambito di un festival sui diritti umani che organizzammo in città con l’associazione Mapuche, di cui sono fondatore, facemmo una passeggiata. Arrivati in quota, mi chiese di esser lasciato solo: ciò che noi consideriamo banale, per lui era una cosa speciale e unica. La mia idea è nata così, grazie a David. Iniziai a chiedermi chissà quante persone, come lui, vorrebbero fare questa esperienza. Poi, durante la pandemia, ho visto per caso il bando della Fondazione Edoardo Garrone, ed è iniziato tutto». 

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