CASA VALLONA

Fare rete è uno dei punti di forza del suo progetto. Lo dimostra il festival “Sulle vie del miele”: inaugurato nel 2015 e giunto alla quinta edizione, attualmente coinvolge un gruppo di 15 produttori dell’Appennino.

Sulle vie del miele

Il festival «Sulle vie del miele» nasce nel 2015 dalla volontà di un gruppo di apicoltori e appassionati il cui comune obiettivo è creare cultura intorno al mondo delle api per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’utilizzo dannoso dei pesticidi. «È un momento educativo e rivolto ai ragazzi, ma non solo. Parliamo di biodiversità e facciamo capire come certi comportamenti “agricoli” la minaccino e per portare avanti questo progetto lavoriamo a fianco di partner di primo livello come Greenpeace e Legambiente» spiega Chiara Battistini.
Il festival porta gente in Appennino, lo fa conoscere e crescere, nel 2018 ha ospitato anche una tavola rotonda tra agricoltori e apicoltori che hanno deciso di fare rete per produrre di più e meglio.

Il futuro è, per Chiara, nella collaborazione. Casa Vallona vorrebbe aprirsi verso realtà diverse dall’agricoltura: «Vorremmo avviare progetti di inclusione sociale, così da allargare sempre di più questa grande famiglia. Quest’anno, ad esempio, abbiamo creato un’area picnic per i pellegrini e i camminatori che attraversano la Piccola Cassia e i sentieri limitrofi».
Tra i tanti progetti uno riguarda la filiera del pane, già sperimentata dall’azienda agricola “Tularù” di Miguel Acebes Tosti, uno dei compagni di campus di Chiara a ReStartApp 2014: «Credo sia importante attingere da altre esperienze. Qui intorno vivono cento persone e molti sono professionisti di Bologna che hanno scelto l’Appennino per uno stile di vita più sano. Sarebbe bello, un giorno, coinvolgerli per poter accendere nuovamente il forno di “Casa Vallona”, un forno che, fino ai primi anni del Novecento, riuniva attorno al suo calore gran parte della comunità».

Quando s’accendeva tutto il vicinato portava l’impasto da cuocere e qualcosa da mangiare per far festa. «Questo modello di comunità mi è d’ispirazione, non escludo di riuscire ad organizzare momenti di condivisione simili, coinvolgendo artigiani e appassionati che credono nel ritorno alla dimensione atavica che si crea attorno a elementi semplici come il pane e il vino» Chiara Battistini li chiama progetti evolutivi stimolanti, il loro motore è la sua energia.

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