LE SPINE

Nell’estate del 2019 sopra il pub è stato inaugurato anche il b&b. Le stanze da letto sono tre. La coppia ha partecipato attivamente  alla ristrutturazione di tutto l’immobile. «Mi sono inventato muratore e falegname» spiega Giulio, che ha costruito i letti e i mobili che arredano le camere. Sottolinea che Mica è stata molto più paziente di lui nel curare le fughe tra le pietre a vista, che si vedono nelle camere e lungo le scale di legno che salgono ai due piani della casa («quelle che c’erano, in pietra, le abbiamo recuperate, e le “pedate” sono i balconi delle finestre; abbiamo tenuto anche le travi, che sono le volte su cui poggiano le porte delle stanze»):«Per quanto riguarda i materiali nuovi, abbiamo scelto cose che fanno riferimento all’ambito dell’architettura naturale, quindi intonaci a calce, pitture a calce, pavimento in legno massello, e le stanze sono coibentate dall’interno con un “cappotto” in canapa» spiega Giulio.

Sono le scelte di una coppia di “consumatori critici” (attenti a sostenibilità e filiere) urbani in Appennino. Il bed&breakfast è frequentato da molti che camminano lungo la via Francigena. Sono i pellegrini alla ricerca di una sistemazione più comoda rispetto a quella degli ostelli. «Stranieri, soprattutto, che sono mancati nell’estate del 2020» dice Mica. «Se chi passa da qui cerca una sistemazione più modesta, suggeriamo l’abitazione dei nostri vicini, che come molti altri fanno accoglienza “a donativo”. La relazione è mutuamente generativa». Gli stessi vicini hanno creato una linea di t-shirt in cotone biologico, esposte all’interno del pub. Su una è disegnata una pagnotta, e riporta l’etimologia della parola «compagno»: colui che mette il pane in comune. Una vita di relazioni, anche in Appennino.

Via Francigena

La Via Francigena è l’itinerario storico che dal nord dell’Europa portava a Roma. Venne descritto per la prima volta nel 990 dall’arcivescovo inglese Sigerico, che in un diario annotò le 79 tappe del suo itinerario verso Canterbury. Si tratta di un itinerario di 2000 chilometri che attraversa l’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e l’Italia, sugli antichi passi dei pellegrini medievali (tra questi, anche quello della Cisa). Nell’aprile del 2001 è stata creata l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), che lavora per promuovere i valori dei cammini e dei pellegrinaggi, partendo dallo sviluppo sostenibile dei territori attraverso un approccio culturale, identitario, turistico.

Berceto è anche il punto da cui parte l’Alta via dei Parchi, un percorso di 500 chilometri suddiviso in 27 tappe che attraversa due nazionali – Appennino Tosco-Emiliano e Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna – cinque parchi regionali – Alto Appennino Modenese, Valli del Cedra e del Parma, Corno alle Scale, Laghi di Suviana e Brasimone, Vena del Gesso Romagnola – e un parco interregionale – Sasso Simone e Simoncello -. Ricalca quasi interamente il sentiero 00 e la GEA (Grande Escursione Appenninica), che interessano il crinale appenninico tra Emilia-Romagna e Toscana.

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