CASCINA ZAN SUPERFOOD

In attesa che il progetto prenda forma, Giovanni ha immaginato due mezzi di autofinanziamento. Il primo è la coltivazione di cannabis light, che viene commercializzata anche al dettaglio con il marchio «Erba di Gio». Il secondo è l’orto, con varietà antiche, anche se «l’orticoltura nel mio progetto arriva al quarto o quinto anno, per elaborare sughi pronti».
Nell’estate del 2020 l’orto di Cascina Zan Superfood è stato solo al servizio del ristorante Punto d’ascolto di Moncalieri, dove Giovanni continua a lavorare come Chef. Abbiamo iniziato con gli aperitivi, poi trasformati in tapas dopo il lockdown. Oggi facciamo 60-70 coperti al giorno ed è diventato una specie di ristorante. Sono punto e a capo» scherza Giovanni. In attesa di avere la sua casa a Cascina Zan fa il pendolare da Torino, fermandosi ogni tanto a dormire nel ciabót di Roberta. È la casa rurale tipica del Piemonte, una stanza soppalcata che lei ha appena finito di restaurare. Uno scrigno di legno senza corrente elettrica. L’elegante bagno secco è all’aperto. Chi esce all’alba per raggiungerlo è illuminato dalle stelle dell’Alta Langa. Giovanni ci ha già passato tutto il lockdown della primavera 2020. Cascina Zan e Cascina Zan Superfood dialogano.

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