Federico vede con chiarezza dove andrà «Biodiversamente» in futuro: «Continuerò a lavorare i miei terreni a Glori, ma ho preso un altro ettaro giù, vista mare, dove metterò la lavanda. Ho piantato in via sperimentale anche degli avocado. Vorrei dedicarmi a lavande e olive e fare l’assaggiatore di olio per dare un valore aggiunto. Nell’arco dell’anno le due colture si sposano bene: dopo l’impianto, la lavanda non ha bisogno di troppo lavoro. Si tolgono le infestanti, si raccoglie e si distillano il fiore e lo stelo usando l’alambicco» racconta Federico. Tra i prodotti della sua azienda agricola, c’è anche un roll on, stick di olio essenziale perfetto per le ustioni o le punture di zanzare. «È un’idea della mia ragazza» racconta. A breve partirà anche un progetto di agricoltura sociale che lo vede coinvolto, dove sposerà per la prima volta le competenze acquisite studiando Psicologia a quelle di produttore di lavanda: farà accoglienza in azienda a livello terapeutico, portando alcuni utenti seguiti dai servizi assistenziali a passare la giornata in un ambiente sano seguendo tutto il ciclo di produzione: mettere la pianta in terra, tenere a bada le infestanti, potare e quindi raccogliere.

La passione per il lavoro di rete, intanto,  la sta alimentando partecipando a un gruppo che si chiama 360Liguria, per il momento una realtà informale che riunisce aziende agricole, ristoratori e realtà dell’ospitalità per fornire ai turisti la possibilità di vivere alcune esperienze su   l territorio. «Dopo l’emergenza, il 2021 sarà un anno importante per lo sviluppo della rete» spiega Federico. Una delle realtà coinvolte è Borgomaro, dove c’è un relais in un albergo diffuso. Lì ha messo un piccolo lavandeto e sono in vendita i suoi prodotti. «Non potendo partecipare alle fiere, a causa dell’emergenza in corso, sto trovando tanti satelliti sul territorio» racconta. Un altro satellite è il bar ristorante «L’Oste e la strega» di Glori, che però di lunedì – giorno della nostra visita – è chiuso: non abbiamo potuto assaggiare il tiramisù alla lavanda, preparato con i fiori raccolti da Federico. Vale la pena, perciò, programmare un altro viaggio in Valle Argentina.