[…] Nell’estate del 2021 Riccardo ha partecipato al campus RestartApp di Fondazione Edoardo Garrone. Il premio lo ha aiutato a far decollare il suo lavoro, realizzando un portale che è una vetrina (per aiutare i clienti a scegliere il Tipì che preferiscono), ma anche un gestionale, che permette di offrire un servizio di prenotazioni a tutte le strutture della rete.

Quando ha immaginato le sue tende che assomigliano ai tepee dei nativi americani, Riccardo Arletti pensava di posizionarle lungo la Via degli Dei, l’itinerario che collega Bologna, la città in cui studiava, e Firenze. «Amo la montagna e i cammini, ho fatto una tesi “sperimentale”, forse un po’ esagerata per un corso triennale, facendo tanto di questionari e interviste» racconta. Il progetto Tipì, quindi, nasce per rispondere al «disagio rilevato», legato all’assenza di strutture ricettive. Complice il gran successo dell’itinerario, infatti, lungo la via mancano posti letto (un’esigenza a cui risponde Acatù, il rifugio escursionistico di Lilith Meier a Monzuno).

Riccardo, che è nato a Carpi nel 1994, ha discusso la tesi nel 2019, «poi è arrivato il lockdown». Nel mentre, però, non trova nessuno disposto ad affittare un terreno, così quando l’idea ha preso forma con la realizzazione del primo tepee è diventata un’altra cosa: un glamping diffuso, una rete di agriturismi e case-vacanza che offrono l’opportunità di dormire all’interno di questa tenda arredata, progettata con cura da Riccardo con Diego Scala, ingegnere e amico.