CONTROVENTO
Controvento, il nome dell’associazione, è la parola più usata nel mondo del volo libero, perché si vola e si atterra controvento. Decollare a favore di vento non è possibile. «La conoscenza delle correnti per chi vuole volare con un parapendio è più importante anche della tecnica di volo» spiega Giose.
La sua idea, però, non è nata sulla Marsica: «Mi sono iscritto al campus ReStartApp che vivevo a Pavia. Sono rimasto lì per 4 anni e mezzo. Desideravo imparare a volare e per farlo volavo e basta. Mi ero licenziato da Ovs, dopo sei anni passati a lavorare come direttore nei negozi, prima a Rho, poi a Pavia e quindi a Biella. Ero tornato nel pavese perché avevo costruito belle relazioni. Ho collaborato con una scuola di volo, facendo dei lavoretti, come la vendemmia o la consegna dei pasti per le scuole, per pagarmi l’attrezzatura da volo. Ho fatto sacrifici per imparare a volare, ma oggi ne ho un ricordo gioioso, perché quei momenti mi hanno permesso di capire che avevo spalle larghe» dice oggi Giose, con sguardo aperto ed estrema serenità. La liquidazione di Ovs, invece, l’ha spesa per acquistare il velivolo a motore, che ora tiene a Vasto, per volare con i turisti sulla costa dei Trabocchi.
Quando è tornato ad Avezzano ha iniziato l’avventura di Controvento da solo, ma subito ha cercato dei collaboratori che potessero affiancarlo. Oggi dietro le attività dell’associazione c’è un gruppo che comprende altri piloti e di cui fa parte anche il padre, che guida il furgone nove posti con cui accompagna i clienti dal campo base al punto di decollo, sulla cima della montagna. Ogni volo poi dura tra i 15 e i 30 minuti, a seconda delle condizioni del vento. Costa 120 euro, ben 80 dei quali vanno al pilota. Per i collaboratori l’associazione copre tutte le altre spese, oltre a quelle di assicurazione: «In Nord Italia mi chiamavano, ad esempio per volare sul Garda, ma mi offrivano 50 euro. Ho immaginato che fosse possibile relazionarsi in modo diverso con i professionisti che mi affiancano» sottolinea Giose.