COLLE BERARDINO
Inserirsi all’interno di una piccola comunità con meno di 800 residenti non è stato semplice, racconta Alice: «Tu per molti resti il cittadino che viene a giocare a fare il contadino e va peggio se sei donna e per caso hai anche una laurea. Durante la prima semina di ceci, su un terreno in affitto molto vicino alla strada, le macchine di quei pochi abitanti si fermavano a chiedere che cosa stessimo facendo e i vicini ci prendevano in giro perché secondo loro il terreno non era adatto. Solo dopo il raccolto, andato molto bene, hanno iniziato a interessarsi, a chiederci. La stessa diffidenza l’abbiamo incontrata quando abbiamo seminato per la prima volta il grano, oggi, invece, c’è la fila di gente che vorrebbe entrare nella nostra filiera. Quest’anno, poi, quando a fine marzo stavamo terminando la semina delle lenticchie con nostro seme autoprodotto, un vicino, che è un contadino “storico”, ci ha chiesto il seme. Questo significa che ci hanno finalmente classificato come agricoltori e possiamo essere trattati da loro pari» spiega Alice.
Anche se hanno scelto di vivere a Rocca Sinibalda, per Alice e Federico la città resta uno spazio con cui realizzare un dialogo costante. Dopo Viterbo hanno vissuto per un periodo a Roma dove hanno avviato un gruppo d’acquisto solidale (GAS), che poi è stato anche il primo soggetto a cui hanno distribuito i loro prodotti. Oggi ne fanno parte una trentina di famiglie.
Urbani, per lo più romani, sono anche i gruppi di turisti che Federico – che nel frattempo è diventato guida ambientale ed escursionistica – accompagna a conoscere il territorio. D’estate Colle Berardino organizza degustazioni e vendite aperte ai gruppi.
Un altro nucleo di cittadini che raggiunge Rocca Sinibalda è quello formato dai pellegrini che attraversano il cammino di San Benedetto e che presso l’Azienda Agricola di Alice Liguori trovano sempre a disposizione alcune stanze per un’ospitalità rurale. «Il pellegrino di solito arriva verso le tre o le quattro del pomeriggio. Offriamo loro un succo di frutta o uno sciroppo e poi si cena e si fa colazione insieme. È un bellissimo momento in cui ti trovi con persone mai viste prime, ma con cui c’è un feeling naturale, uno spirito di condivisione spontaneo».
Cammino di San Benedetto
Rocca Sinibalda è una delle tappe del cammino di San Benedetto, un itinerario che attraversa il cuore dell’Italia, parte dall’Umbria, percorre tutto il Lazio e giunge vicino al confine con la Campania. Si tratta di un percorso di 16 tappe, che collega i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia (PG) dove nacque San Benedetto; Subiaco (RM), dove visse più di trent’anni e fondò numerosi monasteri e Montecassino, dove trascorse l’ultima parte della vita e scrisse La Regola.
«Ho conosciuto l’esperienza dei cammini proprio a ReStartApp, parlando con un ragazzo del campus che era guida – racconta Alice – così mi si è presentata la possibilità di fare ospitalità pellegrina. Simone Frignani – colui che ha tracciato il cammino di San Benedetto – ha fatto un sopralluogo da noi ed è rimasto entusiasta, così dal 2017 accogliamo pellegrini». Insieme a Frignani, la titolare di Colle Berardino ha anche tracciato un nuovo percorso della tappa 6 Rieti-Rocca Sinibalda che in origine si svolgeva in larga parte lungo la strada provinciale 31.