LE LANGHETTE

NOME: Sara Armellino

AZIENDA:  Le Langhette

INDIRIZZO: Località Capellini 4, 12079 Saliceto CN

EMAIL:  info@lelanghette.it

WEB:  lelanghette.com/

CAMPUS: ReStartAlp 2016

La Pecora delle Langhe è quasi estinta: allevarla e trasformarne il latte in formaggio è una forma di valorizzazione del territorio. Elisa e io condividiamo un’idea d’impresa fondata su pochi capi e una corretta alimentazione prevalentemente legata al pascolo e al fieno. Crediamo nell’importanza di far vivere bene gli animali»

Sara Armellino

«Tutto è nato grazie alla gruta, un antro scavato nel tufo e lungo 70 metri. È stata la volontà di dare nuova vita alla casa e agli spazi in cui era nato e cresciuto mio nonno insieme ai suoi sette fratelli a farmi tornare quassù». Oggi Sara Armellino utilizza la gruta, o più comunemente grotta, per stagionare le tome di pura pecora delle Langhette, l’Azienda Agricola multifunzionale che ha avviato nel 2016 con la socia Elisa Core.

Ce ne racconta la storia mentre munge il suo gregge nella stalla accanto alla grotta. Siamo in una vecchia cascina nelle campagne di Saliceto (CN), in Alta Langa, nella frazione Lignera Soprana, di proprietà della sua famiglia. Sara, classe 1986, la frequentava sin da bambina: «Ho studiato Scienze Forestali, volevo occuparmi di pianificazione e gestione dei boschi» spiega. Dopo la laurea ha fatto alcune esperienze legate al suo percorso accademico, in Svizzera e in Romania, poi ha scelto di tornare: «Ho dedicato la mia tesi di laurea alla Pecora delle Langhe, una razza ovina in via di estinzione. L’idea delle Langhette ha preso forma proprio durante questo periodo di studi».

Pecora delle Langhe

La Pecora delle Langhe è un tipo di ovino di taglia grande che può raggiungere un peso di 80-90 chilogrammi negli esemplari maschi e 60-70 chilogrammi nelle femmine. Il vello è di colore bianco avorio, questa la lana viene principalmente utilizzata per la produzione materassi. La razza ha attitudine lattifera, ma è buona anche la produzione di carne. Tra le caratteristiche dei capi vi è quella di essere senza corna, in entrambi i sessi e di avere le orecchie rivolte in basso e in avanti. La pecora delle Langhe un tempo era molto diffusa, nel 1950 si contavano oltre 45mila capi, tra le province di Cuneo e Savona, ma oggi il numero si è drasticamente ridotto e tra Piemonte e Liguria non se ne contano più di 2.500, distribuiti su una trentina di allevamenti. Per far fronte a questa emorragia, nel 2013 la Regione Piemonte ha approvato un «Piano strategico regionale di indirizzo per la ricerca, lo sviluppo e la valorizzazione della filiera ovina legata alla pecora di Razza Delle Langhe» e Slow Food ha promosso un Presidio legato alla produzione di Tuma di pecora delle Langhe che intende recuperarne la versione storica ottenuta esclusivamente con il latte crudo.

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