MONTANAMENTE
AZIENDA: Montanamente
INDIRIZZO: Civezzano (TN)
EMAIL: luca.stefenelli@montanamente.com
WEB: montanamente.com
CAMPUS: ReStartAlp 2017
Sono una guida escursionistica e credo nella montagnaterapia. Camminare in un bosco abbassa i livelli di cortisolo l’ormone dello stress. Fa bene a tutti e in particolare alle persone con disabilità. Ho lavorato con rifugiati e richiedenti asilo, poi ho scelto la montagna per contribuire quotidianamente al benessere dei gruppi che accompagno.”
Luca Stefenelli
Gli escursionisti scendono dal bus intorno alle 9.30 all’ingresso del borgo di Cortesano. Siamo in una piccola frazione del Comune di Trento, a oltre 500 metri sul livello del mare. Intorno alla fontana, Luca Stefenelli parla con il gruppo di camminatori, una trentina di persone tra adulti, ragazzi e bambini. Nei giorni precedenti ha inviato loro un messaggio, presentando il programma della giornata: «Cammineremo circa 11 km e faremo 600 metri di dislivello in salita, vi consiglio quindi di andare a letto presto sabato e di fare un’abbondante colazione, serviranno energie, ma non preoccupatevi perché visiteremo luoghi bellissimi». E ancora: «Cammineremo fino alla cima del monte Calisio e scenderemo verso Villamontagna dove prenderemo il bus delle 18.09 per essere quindi a Trento in piazza Dante alle 18.30».
Usciamo dal paese camminando in mezzo a vecchie vigne. Quando il sentiero sale e si fa più stretto Luca inizia a raccontare: «L’uscita di questa mattina è parte di un progetto di montagnaterapia che sto realizzando in collaborazione con la sede trentina di un’associazione nazionale, l’Associazione italiana persone Down (AIPD). Si chiama “Quasi amici” e siamo alla seconda edizione, facciamo incontrare ragazzi con sindrome di Down e loro coetanei per dare a tutti la possibilità di conoscersi e costruire relazioni annullando pregiudizi o stereotipi legati a questa condizione. Camminare in un bosco favorisce il benessere, anche per questo facciamo in modo che alcune esperienze d’incontro vengano fatte in montagna, in mezzo alla natura, perché si tratta di un ambiente che obbliga tutti quanti ad affrontare le stesse difficoltà. In questo contesto – continua Luca – ci si accorge che tanti luoghi comuni si annullano o addirittura si rovesciano: che il ragazzo che apparentemente ha più difficoltà potrebbe mostrarsi dotato di maggiori risorse».
Montagnaterapia
La montagnaterapia, secondo Stefenelli, offre una risposta a quanti manifestano la necessità di ricostruire un legame con l’ambiente naturale all’interno di una società iperconnessa.
Nel 2009 è nata l’Associazione montagnaterapia italiana Onlus, che definisce la montagnaterapia «un originale approccio metodologico a carattere terapeutico-riabilitativo e/o socio educativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura e alla riabilitazione di individui portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità, attuato attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell’ambiente culturale, naturale e artificiale della montagna». Le attività di montagnaterapia vengono progettate e messe in pratica prevalentemente nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale o in contesti socio-sanitari accreditati con la fondamentale collaborazione del Club Alpino Italiano e di altri enti o associazioni accreditate del settore.