LA LAOUZIERO

NOME: Anita Zucalli

AZIENDA:  La Laouziero

INDIRIZZO:  Borgata Grangette 1, Perrero (TO)

EMAIL:   lalaouziero@gmail.com

WEB:   https://www.facebook.com/Borgata-Grangette

CAMPUS: ReStartAlp 2017

Se qualcuno mi avesse detto allora che sarei finita a vivere quassù avrei pensato che era un pazzo, che mai nella vita… e invece»

Erica Zucalli

Chi arriva a Borgata Grangette nota all’ingresso del paese una targa in legno intagliato e un’aiuola di rose ben curata. Fino a pochi anni fa qui non abitava nessuno. Le auto si fermano in un piccolo spiazzo e si va avanti a piedi: tra gruppi di case che guardano dall’alto il paese di Perrero (TO) in Val Germanasca.
Siamo nel cuore delle Valli valdesi, che sono le tre valli del torinese – Pellice, Chisone e appunto Germanasca – in cui si diffuse a partire Medioevo il culto protestante.

Poco oltre la targa, con su intagliato il nome della borgata, c’è anche una cassetta delle lettere: dice: “Borgata Grangette, 1, Zucalli Erica, Ambrogio Federico e Ambrogio Stella”. Nell’ultima casa, infatti, vivono Erica e Federico – entrambi 29 anni – con Stella, la loro bambina nata nell’estate del 2017.

Nella loro casa ha sede anche l’Azienda Agricola La Laouziero, che i due ragazzi – nati e cresciuti a Torino – hanno aperto con Anita – 27 anni – sorella di Erica. Allevano api e coltivano mezzo ettaro di terra, producono miele, ortaggi e cereali, il progetto agricolo è tutt’uno con quello di riabitare la montagna.

Culto protestante
La chiesa valdese prende origine dalla vicenda di un mercante di Lione, Valdo, vissuto nel XII secolo, egli decise di vivere l’esperienza cristiana seguendo l’esempio degli apostoli, rinunciando ai propri beni e vivendo d’elemosina. «Anche il nostro vicino di casa si chiama Valdo, uno dei nomi più diffusi qui nelle valli» racconta Erica.
Il culto si diffuse anche in Piemonte e in particolare nelle tre valli a Ovest della città di Pinerolo (TO). Prima della fine del Cinquecento, il duca di Savoia concesse ai sudditi di fede valdese di professarla, solo se residenti nell’area delle Valli valdesi. 

Dovettero attendere il 17 febbraio 1848 per vedere riconosciuti i loro diritti civili e politici da Carlo Alberto. Ogni anno, questa ricorrenza si celebra con il fuoco della libertà, un grande falò che viene acceso in ogni borgata. «Nella notte si vedono brillare fuochi, è un momento magico» spiega Federico passando vicino al cumulo di legna e rovi che attende il prossimo inverno. «Qui alla Borgata Grangette la tradizione è ripresa col nostro arrivo. Anche se non aderiamo alla Chiesa valdese, ci piace festeggiare la libertà» sottolinea Erica.

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