Se non avessi preso parte al campus ReStartAlp non avrei potuto dedicarmi a tempo pieno al progetto, sviluppando le mie idee grazie al confronto con persone competenti»

Giovanni Trapani

Cascina Zan è in fondo a una strada bianca che scende per un chilometro e mezzo.  Giovanni Trapani è un giovane torinese che si è innamorato dell’Alta Langa, un’area selvaggia e poco antropizzata del Piemonte. Nelle colline tra Paroldo e Murazzano, in provincia di Cuneo, c’è arrivato dopo aver vinto il bando 2017 Terre Originali «per i giovani agricoltori delle Langhe».
L’iniziativa – promossa da Contadini delle Langhe, Clavesana, Università di Scienze Gastronomiche, Comizio Agrario di Mondovì e Make a Cube – aveva l’obiettivo di promuovere l’interazione fra i proprietari di terreni incolti o abbandonati e giovani imprenditori agricoli. «Enti pubblici e privati cittadini hanno messo a disposizione terreni di cui non potevano più prendersi cura. I candidati dovevano presentare un progetto per dare nuova vita a questi terreni. Il vincitore aveva diritto di scegliere quello più adatto al proprio progetto. Ho vinto il bando e ho scelto questo». 

A Cascina Zan Giovanni ha trovato tredici ettari di terra, tra pascoli, boschi e seminativo. La proprietaria è Roberta Ferraris, guida ambientale ed escursionistica che dal 1994 si occupa di turismo sostenibile e collabora con vari editori, autrice di guide per le quali fornisce testi, foto e illustrazioni ad acquerello. Lei è arrivata alla cascina nei primi anni Duemila e per sette anni ha allevato capre e prodotto formaggio. «Molti non hanno la capacità di cogliere la ricchezza del paesaggio e di questo territorio. È una zona chiusa, in cui alcuni faticano anche a concedere la raccolta della legna nei boschi in stato di abbandono» racconta Roberta. Lei, a sua volta una nuova insediata – “una forestiera” – ha accolto Giovanni e il suo progetto, che nel 2018 lo ha portato a partecipare anche al campus ReStartAlp di Fondazione Edoardo Garrone e Fondazione Cariplo.