Voglio dare a tutti l’opportunità di dormire in una “casa passiva in bioedilizia”. È solo vivendo in una struttura del genere che se ne capisce l’importanza per il benessere di una persona. Solo così posso spiegare al meglio il mio lavoro, l’idea che guida il progetto Eco Hub Design”

Chiara Brigatti

Mentre cammina nella neve verso un bosco di castagni secolari, Chiara indica un gruppo di case, abitazioni abbandonate da decenni. «Lì è cresciuta mia nonna. Non è troppo contenta della nostra scelta di vivere qui a Castello dell’Acqua» racconta. I ricordi della nonna – cresciuta tra il primo e il secondo Dopoguerra – sono legati a freddo e scomodità, limitazioni che Chiara e il marito Andrea non patiranno: lei, che ha una laurea in Ingegneria Edile-Architettura al Politecnico di Milano, è specializzata in progettazione consapevole e sostenibile, e nel 2018 ha ideato e fondato il progetto Eco Hub Design, con cui ha partecipato quell’anno al campus ReStartAlp. 

I segni distintivi del suo lavoro sono la bioedilizia e l’utilizzo di legno locale: la bella casa di fine Ottocento che ha acquistato lo scorso anno con Andrea a Castello dell’Acqua sarà il suo «biglietto da visita». «Oggi abitiamo a Sondrio. Abbiamo “cercato” a lungo in tutta la Valtellina la casa giusta per noi: oltre al nostro appartamento, Andrea ha bisogno di un laboratorio di falegnameria e io del mio studio, in più abbiamo immaginato di creare un piccolo B&B, perché è difficile raccontare alle persone che cosa significhi “casa passiva in bioedilizia”, è più efficace far provare loro la sensazione di viverla. Qui, su quattro piani, c’è tutto lo spazio».