OFFICINA BIOMAT

Officina Biomat ha lanciato il progetto Biki all’inizio del 2020, due mesi prima della pandemia e un anno dopo la costituzione formale della società, il 31 gennaio 2019. «Nel 2018 ho partecipato al bando ReStartApp di Fondazione Garrone, scrivendo un progetto con gli amici dell’Associazione Canapamo. Alla fine del campus abbiamo vinto il secondo premio» racconta Michele Galeri, che è nato nel 1984. Canapamo era nata alla fine del 2016, «al tavolo di un pub, seduti davanti a una birra: mi hanno coinvolto perché ho studiato all’istituto agrario e poi Scienze alimentari all’Università» spiega. Oggi è un’associazione di promozione sociale riconosciuta dalla Regione Umbria, che continua le proprie attività, complementari a quelle della startup: Canapamo si occupa di canapa industriale a 360 gradi, con l’obiettivo di riportare la conoscenza e la produzione di questa pianta in Appennino e di fare informazione in modo razionale su tutte le filiere che la caratterizzano, quindi l’uso agroalimentare, tessile, l’uso in bioedilizia o nella filiera medica, e naturalmente quello relativa alle bioplastiche. «Da uno dei nostri convegni, che ha coinvolto medici che sperimentano l’uso della cannabis terapeutica, è nata l’Associazione Pazienti Cannabis Medica ODV e due membri dell’associazione fanno parte del direttivo» racconta Michele Galeri. Nel 2018 e nel 2019 ad Assisi si è svolto Canaparte festival, un’estemporanea di pittura realizzata su carta di canapa in cui coinvolgiamo artisti di tutta Italia (la carta è prodotta da un’artigiana di Fabriano, Melania Tozzi). Nei primi mesi del 2021 l’Associazione Canapamo ha inoltre attivato in collaborazione con Eureka System Srl, società umbra che si occupa di servizi alle imprese e ai professionisti, un corso di alta formazione per European project Management per sostenere i giovani nello sviluppo di nuove attività imprenditoriali. Si terrà nei mesi di aprile e maggio 2021.

Il riconoscimento più importante per l’associazione, però, è forse quello arrivato a fine dicembre 2020, con l’istituzione del Tavolo di filiera della canapa industriale presso il ministero delle Politiche agricole: Canapamo è uno dei 48 membri, tra i pochi «portatori d’interesse» del settore canapa convocati in mezzo a tanti attori istituzionali. «La canapa ha vissuto una rivoluzione normativa nel 2016, con l’approvazione della legge 242, che promuove la coltivazione della canapa e regola i meccanismi all’interno della filiera agroindustriale. Restano ancora aspetti normativi da chiarire e noi sediamo al tavolo che discute questi aspetti» sottolinea Michele. Nel 1910 nel nostro Paese la canapa occupava circa 80mila ettari. Nel 2018 si è tornati a seminarla su 4mila (dati dell’associazione europea della canapa industriale, EIHA). C’è spazio per far crescere le coltivazioni di questa pianta rustica e se lo sviluppo di polimeri di Officina Biomat avrà successo, le vallate appenniniche dell’Umbria, a partire dalla Valnerina, potranno offrire materia prima a chilometro zero.

Tavolo di filiera della canapa industriale

Il Tavolo – che si è riunito per la prima volta nel febbraio del 2021 – è il luogo dove affrontare problematiche e questioni che possono sostenere e incentivare la filiera, creare nuovi posti di lavoro e rendere sempre più competitive le nostre imprese. Istituito dal Ministero dell’Agricoltura, esso avrà durata triennale e avrà compiti consultivi e di monitoraggio. Vi prendono parte rappresentanti dei Ministeri dell’Interno, della Salute, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dell’Arma dei Carabinieri per la Difesa oltre ai tre dipartimenti del Mipaaf e agli Enti vigilati Crea, Ismea e Agea. In rappresentanza delle Regioni ci saranno la Puglia, il Friuli Venezia-Giulia, il Piemonte, l’Umbria e il Veneto. Il mondo produttivo sarà rappresentato da sei organizzazioni professionali agricole, quattro centrali cooperative agricole, sei organizzazioni di rappresentanza nazionale, nonché sei associazioni di settore della canapa e due portatori di interessi, tra cui Canapamo. L’associazione umbra è rappresentata da Stefano Vitali, biologo, che è anche uno dei soci di Officina Biomat.

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