ACATÙ

La struttura che ospita il rifugio è di proprietà di una congregazione religiosa. Nell’estate del 2021, Lilith e Nicola lo hanno affittato per la stagione estiva, un contratto transitorio di 4 mesi che ha permesso loro di prendere le misure. Ad aprile 2022, invece, hanno firmato un contratto commerciale, sei anni più sei. «Pensavamo che non avrebbe avuto senso tenere aperto d’inverno, ma in realtà il “giro” della via degli Dei continua anche nei mesi più freddi e poi lo spazio si presta a essere affittato, per matrimoni, feste, compleanni. In più, quest’anno sono partite un po’ di attività regolari, che sono rivolte in particolare a chi vive a Monzuno e oggi il paese, forse anche per questo, pare averci accettato». Una volta al mese c’è un mercato contadino, che coinvolge produttori delle valli del Savena e del Reno, mentre il salone ospita dei corsi mattutini di yoga e di ginnastica posturale, a cui partecipano tante donne, che erano orfane di una palestra. Poi ci sono le passeggiate a tema e i concerti di musica classica: Acatù è una risorsa per il territorio, che l’ha capito. 

Le camere a disposizione dei viandanti sono tre: due camerate e una stanza privata pensata per le famiglie. Tutte sono dotate di bagno privato. Ci sono altri due servizi, a disposizione invece di chi sceglie di dormire in tenda. Per l’estate 2022 Lilith e Nicola ne hanno montata anche una marocchina, con dei letti a disposizione di chi cerca una sistemazione spartana ma non ha voglia di portare con sé la propria. In giardino è stata realizzata anche una doccia. «Nel 2021 abbiamo fatto degli investimenti minimi, l’immobile era a posto e abbiamo solo imbiancato. Adesso stiamo intervenendo con alcune migliorie, ad esempio rendendo più piano il terreno dietro la casa, per creare uno spazio più grande dove mettere le tende. Quest’estate facciamo anche l’orto».

L’idea di Acatù è quella di offrire ai camminatori un’offerta su misura, rispetto alle esigenze che sono sempre diverse: chi monta la propria tenda può pernottare spendendo 5 euro; 10 euro, invece, costa il posto letto in quelle a disposizione in giardino. Un letto in camerata costa 20 euro mentre la camera privata tra i 30 e i 40. I prezzi comprendono la colazione. «Anche per la cena le opzioni sono un paio: si può scegliere il piatto oppure un menù completo, al prezzo di 20 euro» spiega Lilith. Il menù comprende un tagliere di salumi e formaggi locali, acquistati da aziende agricole dell’Appennino che partecipano anche al Mercatù (il nome del mercato agricolo di Acatù), un primo e un dolce. «È una cena molto curata, ma veniamo incontro anche a chi è super spartano e vorrebbe una proposta più economica» sottolinea Lilith. Ormai quella dei camminatori è una folla molto composita, di cui fa parte chi non ha mai fatto un trekking in vita sua («come quei ragazzi che sono arrivati caricando dei pesi nello zaino» spiega ridendo) al super esperto, all’anziano di 75 anni.

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