[…] ho pensato anche di tornare a casa, ma non aveva senso sprecare quell’occasione (ReStartAlp 2018, ndr). Il mio obiettivo era immaginare un prodotto capace di recuperare la lana ogni anno, senza bisogno di lavarla. Così sono arrivata al pellet fertilizzante”

Chiara Spigarelli

Chiara Spigarelli ci ha messo quattro anni per ottenere il permesso di insacchettare e distribuire il suo pellet fertilizzante naturale, ricavato trasformando lana di pecora. L’autorizzazione è arrivata il 10 ottobre 2022. Da quel giorno Agrivello, la sua startup innovativa, è finalmente uscita dal limbo in cui l’avevano gettata leggi e regolamenti che considerano la lana sucida (quella appena tosata) un rifiuto speciale, senza ammetterne alcun utilizzo a meno di provvedere al lavaggio. «Mi sono trovata di fronte un regolamento comunitario del 2009, che non poteva certo immaginare una soluzione innovativa al problema della lana che viene tosata ogni anno e va smaltita». Del resto in Europa si è iniziato a parlare di economia circolare una decina d’anni dopo, arrivando solo nel 2020 all’approvazione di un pacchetto di misure con l’obiettivo – spiega la Commissione europea- di «evitare anzitutto i rifiuti e di trasformarli in risorse secondarie di elevata qualità».