TIPÌ

A rendere le sue Tipì uniche è il tessuto: si chiama Raytent ed è basato sul riciclo dell’industria della tenda da sole, pensato per dare vita a filati di alta qualità per il mondo dell’arredamento, della protezione solare, del fashion e dell’industria. A realizzarlo è un’azienda della provincia di Mantova, Giovanardi. Il figlio del titolare (classe 1998) ha fatto parte del team che ha sviluppato il progetto. Nel 2021 Tipì ha vinto il premio Innovazione Amica per l’ambiente 2021 di Fondazione Legambiente Innovazione, come ricorda un cartone posizionato all’interno di ogni tenda. «Ho un’esclusiva sull’uso di Raytent» racconta Riccardo. Oggi è Giovanardi a realizzare le tende ma l’internalizzazione della cucitura è uno dei prossimi passi di sviluppo, per abbattere uno dei costi più alti: Carpi è stato un importante distretto tessile, «mia cugina ad esempio è una sarta che potrebbe aiutarmi, devo ancora affinare le competenze, però» sottolinea. Quello che ormai fa da sé è invece la parte di falegnameria, dopo aver imparato il mestiere seguendo passo passo il falegname che ha realizzato i primi pezzi. «Tipì è un gioiello di ingegneria, perché è realizzata con soli tre pezzi che si ripetono. La segheria da cui mi servo è a Savignano sul Rubicone (FC), mi garantisce legno certificato. Una volta l’anno, quando ho deciso quante nuove tende realizzare, faccio l’ordine e ritiro i pezzi su misura» racconta Riccardo.

Tutti smontati, i pezzi sono un cubo: una Tipì sta in una cassapanca. Per montarla però serve cura, attenzione, in particolare per non danneggiare il tessuto, tirandolo. Per facilitare montaggio e manutenzione è nata Aria, la seconda tenda pensata per i posti dov’è più caldo. A differenza del primo Tipì ci sono aperture su due lati, che permettono il ricircolo dell’aria. Riccardo l’ha immaginato grazie al confronto con Caterina Barozzi, che con il marito gestisce L’Alpenice. «Avevamo questa piattaforma di legno accanto al lavandeto e cercavo una struttura da inserire. Un’amica ha visto il primo prototipo di tenda, su Instagram, e mi ha passato il contatto di Riccardo. Siamo andati a fare un aperitivo e mi ha raccontato del suo progetto: ci siamo trovati e abbiamo avviato la nostra collaborazione. La modalità è molto snella, perché non ci sono costi fissi e c’è un anno di prova» spiega lei.

Nell’autunno-inverno tra il 2023 e il 2024 Riccardo pensa di costruire un maggior numero di tende Aria. «Mi piace l’idea che questo nuovo modello sia nata dal confronto. Per me è stato importante, anche perché con una forma più semplice ho risparmiato il 50% dei tempi e dei costi di cucitura» racconta. Il primo Tipì, dalla caratteristica forma pentagonale, non verrà abbandonato, ma destinato a quelle strutture che scelgono di acquistare la tenda, a cui offre comunque un servizio di promozione sul sito. «Per me non c’è differenza, l’importante è che tutti quelli che lo desiderano possano dormire nella Natura, senza rinunciare al comfort» conclude Riccardo.

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