COLOROFF
Alla fine del campus Sandra Quarantini aveva immaginato di creare una propria linea di abbigliamento, ma non essendo né sarta né stilista le mancano troppe competenze. Così, ColorOff non produce capi, ma piccole confezioni di piante tintorie naturali e propone diverse tipologie di workshop per tingere i tessuti, in totale autonomia, anche a casa propria. Nel tempo, Sandra ha anche avviato alcune collaborazioni su alcune linee di prodotti. La prima partnership è stata quella con Le Tintine, un’azienda di Seregno (MB) che realizza abiti in fibre biologiche certificate per bambini fino ai quattro anni. «Sto anche collaborando con un’azienda di Senigallia (AN), la Effepi. Stiamo partendo con la realizzazione di una collezione di abiti da donna, dopo aver condotto insieme uno studio sugli effetti del colore naturale, nel quale abbiamo coinvolto anche il Poliarte di Ancona per capire se questa tipologia di colore oltre che all’ambiente, faccia bene anche ai sensi del tatto e della vista». Un’altra collaborazione in corso è quella con WAO, una società con sede nel veneziano che progetta, realizza e commercializza scarpe sostenibili. Dopo aver lanciato due modelli di sneakers in canapa e fibra di legno, con suole in gomma naturale degradabile all’80 per cento, l’ultimo progetto riguarda un modello impermeabile di Econyl – Nylon rigenerato. WAO adotta un codice etico estremamente rigido, tutta la filiera è trasparente, a ColorOff è affidata la colorazione delle fibre che è una delle fasi fondamentali nella produzione di scarpe.
«Se all’inizio ero guardata con sospetto perché non capivano bene di cosa mi occupassi, oggi a Belvedere Ostrense (AN) sono tutti molto curiosi rispetto alla mia attività. In tanti, addirittura, mi offrono terreni per piantare la mia reseda». Questa particolare pianta tintoria – lo dimostra la storia di ColorOff – potrebbe essere tra i protagonisti della rinascita delle aree marginali, andando a occupare terreni incolti e abbandonati per offrire un’alternativa viva e naturale ai colori sintetici.
Terreni
La coltivazione della reseda è impegnativa, la pianta tintoria va seminata ogni anno e ha un ciclo di produzione semestrale. A tre anni dall’inizio dell’attività, ColorOff vorrebbe allargare il business agricolo: «Sono alla ricerca di un socio/a che si occupi dalla fase agricola, gestendola direttamente e lasciando a me la parte di ricerca e sviluppo. Credo che questo possa essere un modello sostenibile, ho calcolato che ci sono ancora ampi margini per abbattere i costi di coltivazione della pianta. Una volta trovato il socio/a cercheremo di seminare più terreni con la nostra reseda, un solo ettaro è troppo poco per permetterci di attivare economie di scala» spiega Sandra.