BUTÉGA VALTELLINA

Nella sede troveranno spazio anche un’area commerciale con una boutique per la vendita diretta dei prodotti e un’area dedicata allo stoccaggio e al magazzino. «C’è un’altra stanza di circa 300 metri quadri che sarà uno spazio versatile. Potrà ospitare degustazioni, assaggi, momenti di scambio tra produttore e consumatore, conferenze e laboratori didattici».

Gli obiettivi di Butéga Valtellina sono valorizzare la materia prima locale e fare emergere nei piatti l’unicità della Valle: per farlo, sono stati coinvolti nel progetto gli chef che possiedono ristoranti su circuiti turistici – a Tirano c’è l’unica stazione italiana del trenino rosso del Bernina – . «Per comprendere appieno il valore del prodotto nostrano non serve solo competenza tecnica» spiega Giorgio. «Ciò che conta è soprattutto la volontà di gestire l’attività sempre in linea con i valori della nostra cultura. Per evolvere ulteriormente nella valorizzazione del prodotto e delle lavorazioni, abbiamo selezionato alcune realtà innovative della ristorazione, con le quali, da marzo 2020, avremmo voluto iniziare a organizzare eventi mirati. Un ulteriore sviluppo che abbiamo in mente, è arrivare a offrire “produzioni commissionate” attraverso le aziende della rete che abbiano la possibilità di esplorare e realizzare nuove colture. Siamo pienamente convinti, infatti, che il ristoratore sia un anello di congiunzione strategico nella relazione tra produttore e consumatore finale».

Trenino rosso del Bernina
Il Trenino Rosso del Bernina dal 2008 fa parte della World Heritage List dell’UNESCO. Corre lungo i 122 chilometri della Ferrovia Retica tra Italia e Svizzera. La tratta raggiunge i 2.253 metri di altitudine lungo un tracciato spettacolare.
Non son solo le opere architettoniche ponti e viadotti ad aver convinto l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), ma anche, si cita testualmente: «la capacità di usare la ferrovia per rompere l’isolamento di località delle Alpi Centrali nei primi anni del Ventesimo secolo, garantendo così un impatto positivo e duraturo a livello socio-economico per la vita sulle montagne».

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