CAMMINI BIZANTINI

A San Giovanni a Piro, il primo posto che visitiamo con la guida locale Lucio è il Cenobio basiliano, costruito intorno all’anno Mille. Qui vivevano i monaci e tra loro anche San Nilo, a cui è dedicato il primo dei cammini creati da Settimio: un itinerario di circa 100 chilometri in 7 tappe, che parte dal comune di Torraca e arriva a Palinuro, nel Comune di Centola, attraversando 11 bellissimi borghi immersi nella natura del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

La partecipazione al campus ReStartApp, nell’estate del 2019, è stato un passaggio «fondamentale», sottolinea Settimio. È lì che l’idea è maturata e ha preso la forma attuale: «Mi sono dato l’obiettivo di avviare un’attività che servisse al territorio, ma per farlo ho dovuto comprendere come identificare quale fosse l’impegno pubblico e come questo potesse supportare la mia attività, arrivando a definire una distinzione chiara. Cammini Bizantini non può sostituirsi agli enti locali, se manca l’infrastruttura per camminare. L’iniziativa privata deve incentivare il pubblico a fare determinate scelte».

«Nel caso del cammino di San Nilo, il lavoro è partito proprio con il coinvolgimento degli enti pubblici, perché tocca al loro il recupero degli itinerari. Chi porta persone sui sentieri deve avere la garanzia che siano puliti. È possibile in parte sopperire ad alcune mancanze, alle debolezze del territorio, intervenendo dove c’è bisogno di fare manutenzione, per garantire uno standard minimo e far camminare i gruppi in totale sicurezza, ma non siamo noi a dover aprire i sentieri. Per fortuna, il Parco Nazionale del Cilento è stato il primo sostenitore. Ha da subito sposato l’idea e così abbiamo chiesto di ripristinare alcune tratte. In più, abbiamo ottenuto un contributo di 2mila euro per l’acquisto della segnaletica. Questo permette di offrire il percorso anche a camminatori autonomi» sottolinea Settimio.
Lungo i sentieri, agli incroci, s’intravedono dei monaci: «follow the monk», segui il monaco. È questo lo slogan di Cammini Bizantini.

San Nilo

Nicola, nativo di Rossano (CS), nei pressi della costa ionica calabrese, attraversò il Cilento interno prima dell’anno mille per raggiungere San Nazario – attualmente frazione del comune di San Mauro la Bruca (SA) – dove vestì l’abito monastico ricevendo il nome di «Nilo».
Nel corso della sua vita, Nilo si mosse in tutto il Sud e Centro Italia, raggiungendo numerosi monasteri. Tra il decimo e l’undicesimo secolo un numero importante di monaci italogreci vengono riconosciuti Santi. C’era un clima di scambio e rispetto fra le tradizioni monastiche occidentali e orientali: San Nilo è anche presso il monastero benedettino di Montecassino, dove compone un inno greco in onore di San Benedetto. Nel 1004 d.C., poco prima di morire, avvia l’edificazione nei pressi di Frascati di quella che sarà l’istituzione italogreca più importante dell’Occidente cristiano, tuttora potente faro di spiritualità e di cultura orientale alle porte di Roma, Santa Maria di Grottaferrata.

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