LAMANTERA

Racconta Benedetta: «Sono venuta in Abruzzo per la prima volta dieci anni fa, nel 2012. Mi sono innamorata della Porta dei Parchi. Anche il borgo mi è piaciuto e fin da subito ho sentito che forse avrei voluto vivere qui. Ho sangue toscano, friulano e laziale e radici sparse, perché il lavoro di mio padre mi ha portato a vivere in tanti luoghi diversi d’Italia quando ero bambina. In questo borgo mi sono sentita in un posto in cui avrei voluto morire: non è un pensiero macabro, significa che qui ho sentito di poter pensare veramente a lungo termine, e nella mia vita non l’avevo mai fatto prima». Nel 2020 ha deciso di licenziarsi, dopo anni di difficoltà nel suo ambiente di lavoro, e a quel punto la sua decisione era presa: «Quando ho immaginato di fare qualcosa di diverso, improntato ai temi della sostenibilità, il mio pensiero immediato è stato venire qua: Nunzio e Manuela sono due persone fantastiche, dal punto di vista umano e per l’entusiasmo nello sviluppo di idee per il territorio e per le persone». Racconta anche un sogno premonitore: «Una mattina mi sono risvegliata con l’immagine di alcune figure, forse delle statue romane, che si stagliavano su una montagna nel sole, drappeggiate di lane. Quella sera stessa ho chiamato la Violina e le ho chiesto che cosa facessero della lana delle loro pecore e lei mi ha introdotto a un contesto che mai avrei immaginato». Benedetta lo descrive con poche parole: tosare costa, quasi un euro per ogni chilo di lana; tosare è necessario, per la salute e l’igiene dell’animale; la lana che resta a terra, però, è uno scarto da smaltire come rifiuto speciale e farlo rispettando le normative europee costerebbe 3,50 euro al chilo. In una realtà come la Porta dei Parchi, ogni tosatura comporta almeno 20 quintali di lane. Non serve nemmeno fare la moltiplicazione per capire che sarebbe un costo insostenibile. «È a quel punto che ho iniziato a definire i contorni del mio progetto» sottolinea Benedetta.

Anche Viola, nel frattempo, dopo un’esperienza di lavoro all’estero era tornata a La Porta dei Parchi, insieme al compagno Matteo Stocchi. Lo stesso ha fatto un altro dei coinquilini fiorentini di Benedetta, Jacopo, il fratello di Viola. Lui è responsabile del macello, la sorella del caseificio. “Nunzio ed io eravamo i più giovani, oggi siamo gli anziani” commenta Manuela Cozzi. La cooperativa ASCA e l’agriturismo La Porta dei Parchi garantiscono 20 posti di lavoro, un numero significativo se rapportato a un paese di 300 abitanti.

Il nuovo spin-off Lamantera applica al settore tessile i princìpi dell’economia circolare, oggi al centro della strategia europea per contenere gli effetti dei cambiamenti climatici: secondo questo  approccio è necessario trasformare l’economia lineare – quella basata sulla formula «prendere-produrre-smaltire» – in un nuovo modello basato sui principi della riduzione dell’uso dell’energia e delle risorse, del mantenimento del valore nell’economia, della prevenzione dei rifiuti e della progettazione senza rifiuti. Il settore tessile è tanto importante da meritare un’intera sezione nella Risoluzione del Parlamento europeo del 10 febbraio 2021 sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare, quella che chiede alla Commissione europea «l’adozione di un insieme coerente di strumenti politici e sostenga nuovi modelli commerciali per affrontare l’intera gamma di impatti ambientali e sociali lungo tutta la catena del valore e migliori la progettazione dei tessili al fine di aumentare la sostenibilità, la riutilizzabilità e la riciclabilità meccanica e l’uso di fibre di alta qualità». Fibre di alta qualità sono quelle che per due giorni Benedetta raccoglie e insacchetta nei balloni che poi vengono spostati con il muletto in un magazzino, in attesa di esser lavati.

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